Le vie postali d'Europa 25 giugno 2013 | 30 settembre 2013
La mostra “Le vie postali d’Europa”, attraverso lo studio dei percorsi e delle lettere dei XVI-XIX sec., evidenzia l’efficiente rete di comunicazioni postali che fu creata per assicurare un veloce e sicuro sistema di trasporto delle lettere.
Partendo dall'organizzazione locale in area bergamasca e veneziana, la famiglia Tasso con origini a Cornello, ottene il diritto di esercitare l’organizzazione del trasporto della posta internazionale nei vasti territori del Sacro Romano Impero, che comprendeva allora i vari Stati Tedeschi, fino ai percorsi principali verso gli altri Stati europei come l’Italia, l’Impero d’Austria, la Francia, la Spagna, la Danimarca.
La Mostra si articola nelle seguenti sezioni:
- la tipologia delle lettere commerciali del periodo, costituite da un foglio di carta scritto (allora formata in Europa solo dalla macerazione degli stracci), ripiegato varie volte, chiuso con un filo di canapa (cordicella) e sigillato con ceralacca. Sul frontespizio così formato venivano scritti l’indirizzo del destinatario e alcuni segni postali riguardanti l'importo da pagare, la via postale da seguire e un’eventuale contenuto aggiuntivo (potevano essere allegati anche valori e monete);
- la vasta organizzazione postale dei Thurn und Taxis, comprendente tutti i territori dell'Impero avendo come punti nodali Bruxelles nelle Fiandre (la cosiddetta “Posta di Fiandra” che univa Venezia a Bruxelles e Amsterdam attraverso le principali città tedesche: Trento, Monaco di Baviera, Augusta, Colonia, Strasburgo e Anversa), Augusta e Ratisbona, con varie diramazioni verso la Spagna, l’Italia (l’organizzazione tassiana aveva propri uffici di posta di smistamento delle lettere a Milano, Mantova e Venezia) e gli stati del nord Norvegia e Inghilterra, tramite l'ufficio di posta tassiana di Amburgo.
- le poste austriache, mediante l’intervento successivo di varie famiglie austriache, fra le quali la più importante famiglia von Paar, mantennero un servizio molto efficiente collegato con quello dei Thurn und Taxis e dei corrieri veneziani. Inoltre, erano le sole che si occuparono di raggiungere via terra i mercati orientali dell’Impero Turco, percorrendo i territori balcani;
- le poste internazionali di Venezia, organizzate dalla Compagnia dei Corrieri Veneti, che per prime aprirono le stazioni di posta nel territorio pontificio, lungo un percorso verso Roma, la capitale del Papato. Fino a Fano questa via costeggiava il Mare Adriatico (l'allora chiamato “Golfo di Venezia”) e da qui attraversava gli Appennini per raggiungere la Città Eterna, per poi proseguire fino a Napoli, anche servendosi di corrieri di altre nazioni (Stato Pontificio e Regno di Napoli). Da una parte, continuava verso Otranto e Corfù raggiungendo il Levante greco e poi turco, dall’altra, proseguiva verso Messina giungendo a Palermo e all’Isola di Malta. Altro percorso dei corrieri veneti era quello della Posta di Milano che proseguiva fino a Torino e Lione, mediante uno scambio delle bolgette postali con i corrieri francesi.
- le poste ottocentesche, ormai ben organizzate con diligenze e stazioni di posta, offrivano anche ai passeggeri la possibilità di viaggiare e riposare nei primi alberghi e ristoranti dislocati nella stazioni di posta lungo il percorso. Si trattò dei primi passi verso le grandi linee internazionali delle strade ferrate, le antiche ferrovie che rivoluzionarono definitivamente il trasporto postale abbinato a quello dei passeggeri e delle merci. In questo caso, le lettere evidenziano i principali percorsi. I bolli di transito, impressi nelle località di frontiera, con la loro traccia evocano il passaggio attraverso valichi ricchi di storia, come il Frejus e il Moncenisio attraverso il quale precedentemente Annibale scese in Italia con i suoi elefanti. Le diligenze e il treno rappresentano quindi i simboli del progresso sociale e i mezzi di cui si servì anche la posta per la trasmissione delle notizie.