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L'arte di scrivere: nella bottega dello scrivano 29 aprile 2018 | 1 luglio 2018

La  mostra  “L’arte  di  scrivere:  nella  bottega  dello  scrivano”  racconta  il  processo  di  produzione  dei  manoscritti  medievali. 

È  un  viaggio  nella  storia  della  scrittura  e  dello  scrivere  durante  il  medioevo,  quando  i  luoghi  di  produzione  dei  manoscritti  erano  i  monasteri  e  le  botteghe  degli  scrivani,  i  colori  erano  estratti  dai  minerali,  dagli  animali  e  dai  vegetali  e  per  scrivere  erano  necessarie  la  penna  d’oca  e  la  pergamena.

La  mostra  si  è sviluppata  nelle  sale  del  Museo  dei  Tasso  e  della  Storia  Postale  per entrare  in  relazione  con  gli  oggetti  esposti  e  creare  un  dialogo  con  la  collezione  permanente.  Dai  supporti  e  gli  strumenti  per  la  scrittura,  si  passa  ai  materiali  e  agli  utensili  per  la  doratura  e  la  produzione  dei  colori  per  arrivare  al  prodotto  finito:  la  pagina  miniata.

Nel  percorso  della  mostra,  oltre  ai  pannelli  di  sala,  che  raccontano  le  varie  fasi  della  produzione  del  manoscritto,  sono  state  inserite  delle  cornici  con  alcuni  suggerimenti  sull’utilizzo  e  la  preparazione  dei  supporti,  degli  inchiostri  e  dei  colori,  tratti  dai  ricettari  medievali.

ricettari  erano  dei  trattati  in  cui  erano  raccolte  le  indicazioni  pratiche  per  svolgere  dei  lavori  particolari.  I  monaci  amanuensi  e  gli  scrivani  si  affidavano  a  loro  per  sapere  come  produrre  gli  inchiostri,  i  pigmenti  e  i  collanti,  conoscerne  le  reazioni,  i  pregi  e  i  difetti.

L’idea  di  organizzare  una  mostra  che  scandagliasse  il  tema  dello  scrivere  è  nata  dalla  presenza  nel  Museo  di  una  sala  dedicata  alla  storia  della  scrittura.

La  mostra  era  parte  della  manifestazione  “La  scrittura,  che  storia!”,  che  prevedeva  due  laboratori  e  un  incontro-conferenza  per  far  riscoprire  e  toccare  con  mano  una  storia  affascinante  di  cui  ancora  oggi  ne  riscontriamo  gli  effetti:  dalla  parola  palinsesto,  alla  parola  penna  fino  all’uso  dell’albumina  dell’uovo  come  collante.

L’iniziativa  “La  Scrittura,  che  storia!”  è stata  organizzata  dal  Polo  Culturale  Mercatorum  e  Priula  in  collaborazione  con  il  Museo  dei  Tasso  e  della  Storia  Postale  ed  è  resa  possibile  grazie  ai  materiali,  al  lavoro  e  all’esperienza  del  miniaturista  bergamasco  Simone  Algisi.

 

SIMONE ALGISI

Simone Algisi è un miniaturista bergamasco formatosi “a bottega” presso i maestri K.P Schaffell e presso Ivano Ziggiotti, tra i massimi rappresentanti della miniatura internazionale.Le sue opere sono state esposte in numerosi contesti culturali, tra cui la Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Ha collaborato con l’Università di Lisbona e l’Istituto Caterina Caniana di Bergamo per il ciclo di Conferenze Thesaurus.Ha partecipato come relatore al festival Bergamo Scienza, con conferenze relative alla produzione di materiali artistici in epoca medievale. È membro di Thesaurus Associazione Culturale e della Associazione Calligrafica Italiana.

CREDITI

A cura di: Simone Algisi, Michela Giupponi
Testi: Simone Algisi, Michela Giupponi
Materiali esposti: Simone Algisi
Grafica: Marco Mazzola
Comunicazione: Polo Culturale Mercatorum e Priula, Museo dei Tasso e della Storia postale
Mostra organizzata da: Polo Culturale Mercatorum e Priula, Museo dei Tasso e della Storia postale
Mostra promossa da: Polo Culturale Mercatorum e Priula
Si ringrazia:Bruno Giupponì

 

L'arte di scrivere: nella bottega dello scrivano